Ospite negli studi di Sportitalia, il talent scout Mino Favini ha raccontato alcuni retroscena legati a calciatori che stanno imperversando da protagonisti nell'attuale serie A e con i quali ha avuto in qualche maniera a che fare nel corso della sua quasi trentennale esperienza come responsabile del settore giovanile dell'Atalanta.

Gagliardini: "La storia di Gagliardini è particolare, perchè noi lo scoprimmo in quanto eravamo interessati a suo fratello maggiore che pure era un ragazzo di grande qualità. A differenza del fratello, però, Roberto abbinava alle capacità tecniche e fisiche anche una determinazione, una cattiveria agonistica ed una voglia di arrivare che hanno fatto la differenza. Ha doti fuori dal comune ma onestamente non credevo che potesse arrivare ad un livello così alto, e nemmeno ad un prezzo così importante. E' un grande orgoglio avere contribuito a formarlo come calciatore e come uomo, è un ragazzo eccezionale".

Locatelli: "Qui la storia è più complicata, perché all'Atalanta lavorava Mauro Bianchessi, che poi venne ingaggiato dal Milan per occuparsi del settore giovanile dei rossoneri. Il suo passaggio fu decisivo nella scelta di Manuel, perchè Bianchessi si portò in dote il miglior prospetto di quella generazione delle giovanili dell'Atalanta. In quel caso rimanemmo fregati noi, ma tante altre volte siamo stati noi ad avere la meglio sulla concorrenza".

Belotti: "Questo è un piccolo rimpianto che mi porto dietro. Nonostante la vicinanza non ebbi quasi la maniera di conoscerlo e lo vidi giocare solamente una volta in una sfida del settore giovanile nella quale affrontò proprio l'Atalanta. Ammetto che non ne rimasi impressionato in maniera particolare, ed anche chiedendo un giudizio ai collaboratori di cui mi avvalevo i riscontri furono certamente buoni ma non lasciavano presagire una crescita fulminante come quella che Belotti ha poi avuto in seguito".

Sezione: Altre news / Data: Mer 22 febbraio 2017 alle 14:30
Autore: Twitter @tuttoatalanta / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print