E' tornata la Serie A ed è tornata l'Atalanta, quella che ogni anno lotta e appassiona il grande pubblico bergamasco. Ieri sera è entrata in campo una squadra aggressiva e sbilanciata, uno stile di gioco che a Bergamo non si vedeva da tanto tempo. Squadra alta, con difesa a tre e presidio offensivo. Un inizio con il botto, traversa di Paloschi e pubblico ad occhi aperti vista la spregiudicatezza dei suoi beniamini.

Una squadra che dai cinque difensori canonici e dietro la propria metà campo per difendere il pareggio è passata a cinque giocatori in fase offensiva a cercare di segnare e vincere. Gasperini ha finalmente portato a Bergamo una mentalità vincente. Giovani promesse in campo e pressing alzato cercando di segnare ad ogni costo. 

Sicuramente il progetto Atalanta di quest'anno è un progetto che potrebbe far fare ai nerazzurri il salto di qualità, c'è una squadra considerata medio-piccola che ha voglia di giocarsela come le grandi e contro le grandi. Di lavoro da fare ce n'è ancora tanto ma chi scrive non è d'accordo con le critiche ricevute dal tecnico e dalla squadra a fine primo tempo. Kessie è una giovane promessa, Spinazzola ha mostrato numeri da "alta scuola" e Paloschi e Petagna possono veramente far male. 

Il reparto più vulnerabile è la difesa, quando giochi alto basta un errore per essere penalizzati e ieri sono stati tre gli errori difensivi che hanno portato al tre a zero in mezz'ora. La fretta di alzarsi ha lasciato tutto solo Immobile alle spalle di Raimondi e Toloi. Il mal di pancia di Sportiello non gli ha permesso di bloccare il pallone e un cross sbagliato di Conti ha lasciato la prateria all'avversario e concesso la prima gioia italiana a Lombardi.

Bisogna lavorare tanto ma il dato di fatto è che con questo modulo l'Atalanta sta studiando per diventare una grande...

Mg Bergamo 06/08/2016 - amichevole / Atalanta-Eintracht Francoforte / foto Matteo Gribaudi/Image Sport
nella foto: Gian Piero Gasperini
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Sezione: Copertina / Data: Lun 22 agosto 2016 alle 10:35
Autore: Matteo Mongelli / Twitter: @mongellimatteo
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