Ad Appiano si torna in campo. Tra una partita di Champions League e l'altra, che Simone Inzaghi e i suoi giocatori avrebbero voluto giocare e non guardare alla televisione, ma tant'è. L'Inter tutta, bontà di un'infermeria che ironia della sorte è vuota nel momento clou della stagione, riprende a lavorare con un obiettivo non certo destinato a passare in secondo piano. Il lavoro, tutto sommato, non è finito e la gara col Cagliari l'ha ricordato. Anche se il traguardo è ormai dietro l'angolo.

La scelta low profile dell'Inter, che non ha mai gradito porre particolare enfasi sul possibile scudetto nel derby, è abbastanza chiara. Pure comprensibile, per chi conosce il derby di Milano che non è quello di Roma, Genova e nemmeno Torino. Inzaghi tornerà a parlare in conferenza stampa - appena la quarta di questo campionato - ma pubblicamente non c'è da aspettarsi benzina sul fuoco. Nelle stanze della Pinetina… beh, quello è giustamente un altro discorso. Anche se la filosofia pure interna alla squadra, certificata dalle parole di Calhanoglu di qualche giorno fa, appare abbastanza chiara.

La formazione si fa da sola. O quasi. Se in questo finale di campionato il tecnico nerazzurro è stato ben poco propenso al turnover, figuriamoci in un incrocio dal peso specifico così alto come quello che può mettere sulla maglia lo scudetto della seconda stella. Così, riecco Pavard e Lautaro, pochi dubbi sul centrocampo che sarà quello tipo, l'interrogativo principale riguarda, a sorpresa, Acerbi: Inzaghi non ci ha quasi mai rinunciato nelle gare importanti. Nelle ultime uscite, però, qualche incertezza vi è stata. E De Vrij è pronto.

Sezione: Le Altre di A / Data: Mer 17 aprile 2024 alle 13:15
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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