Siamo in un periodo molto particolare, signori miei. È finito l’Europeo, l’Olimpiade è vicina ma non ancora iniziata (e comunque, per ora, non attizza). E, allora, abbonda il calciomercato e pure il calcio sbrodolato, che è un po’ il motivo per cui state leggendo siffatta articolessa (a meno che non siate capitati da queste parti per sbaglio. In quel caso, lasciate perdere).
Senza troppi giri di parole ci va di scrivere una decina di cose a caso. Curiosamente senza logica, che poi è il fil rouge di siffatto, simpaticissimo appuntamento che ormai dura da 14 anni: avevo ancora i capelli (non è vero ma fa scena).
1) Se non avete visto “Sogno azzurro”, guardatelo. Non è una questione di “quanto siamo forti, abbiamo vinto noi” o comunque non solo. Qui si tratta di rendere merito a un gran prodotto, girato “alla cieca”: abbiamo vinto, ma poteva anche finire male. Eppure questi signori si sono messi con le loro telecamere a girare e girare e girare. Trattasi di vero e proprio “atto di fede”. Ecco, “Sogno azzurro” spiega benissimo perché l’Italia sia riuscita nell’impresa. 1) Perché era assai forte, ovvio. 2) Perché per una volta la frase fatta “siamo una famiglia” non era per nulla una frase fatta. (Ps. Giuro sulla mia gatta di casa, la piccola Frida alla quale tengo molto, che non ho interessi con i signori di “Sogno azzurro”).
2) Gianluca Vialli è stato il capo delegazione azzurro e bla bla bla avete letto tutto e bla bla bla e quanto è stato bravo e bla bla bla. Inutile andare oltre, ma facendo riferimento al punto 1 è doveroso rendere merito a un uomo che – vedere per credere – è stato “l’ingrediente speciale” della spedizione. Pare che anche lui faccia la fila dal salumiere come Mancini, tra l’altro. E questa cosa la scrivo per un motivo sopra tutti gli altri: ieri su twitter ho cinguettato “Vialli grande scelta di Mancini” e la Figc mi ha tirato le orecchie: lo ha scelto Gravina. Rendiamo atto a un presidente che è stato davvero bravo, non solo per Vialli (e comunque pare che anche Gravina faccia la fila dal salumiere).
3) Una roba di mercato, anzi tre. Tutte legate al presunto asse Inter-Cagliari. Per Nainggolan al momento non c’è alcuna trattativa: probabile che il discorso venga intrapreso tra qualche giorno. Nandez: l’Inter ha l’ok di massima del giocatore, ma le parti non hanno ancora parlato di contratto. Con il Cagliari si cercherà un accordo nei prossimi giorni. Accordo non semplice, anche solo per il fatto che i nerazzurri possono prendere l’uruguaiano solamente in prestito. E, a proposito di prestiti, Dalbert vola in Sardegna con la formula del prestito con diritto di riscatto. Fine del bollettino.
4) Il Milan non si ferma più: dopo Giroud e Ballo ha annunciato anche Diaz. Torna a Milano e vestirà la maglia numero 10. Questo significa che non arriverà nessuno al posto di Cahlanoglu? Giammai, i rossoneri sperano in un colpo per completare quella zona di campo, ma non hanno ancora le idee chiare sul prescelto. Ce le hanno invece per Kessiè: alla fine il Diavolo accontenterà il giocatore (6 milioni di ingaggio). Tanti? Forse, ma li vale tutti.
5) Si parla tanto di un possibile e succulento scambio sull’asse Parigi-Torino: Icardi di qua, Ronaldo di là. È reale? Non lo sappiamo. Quello che sappiamo è che mister Allegri lo farebbe assai volentieri. Non perché reputi il portoghese un pippone (mica è scemo), ma perché nella sua testa l’attaccante argentino sarebbe terminale perfetto per completare un eventuale 4-3-3. o 4-2-3-1. Soprattutto, Allegri vorrebbe una squadra meno dipendente dal suo fenomeno. L’affare andrà in porto? Decide lo sceicco.
6) Il progetto Interspac ha completato la fase dei sondaggi e, va detto, è stato un successo: 100mila adesioni e tanto interesse. Ragioniamo per assurdo: tutti e 100mila mettono mille euro. Fanno 100 milioni. Che fine farebbero questi soldi? Ad oggi servirebbero per pagare interessi sui prestiti, spese, debiti. E i benefattori perderebbero subito la pazienza. Il meccanismo dell'azionariato popolare ha senso ed è molto interessante, ma può partire se, a monte, c'è una situazione sana. Come quella del Bayern Monaco. E, infatti, lassù funziona che è una meraviglia. E allora ok all’azionariato, ma solo dopo che il club avrà sistemato il suo modello di business.
7) L’Atalanta che ha speso 20 milioni per Musso ne sta per incassare 15 dal Tottenham per Gollini (prestito con diritto di riscatto). A Bergamo continuano a fare le cose per bene e quest’anno hanno intenzioni ancora più serie del solito.
8) Ultime dai ritiri. Allegri “li sta facendo correre”. Spalletti “pretende impegno massimo”. Inzaghi “ritiro ad alta intensità”. Mourinho “non lascia nulla al caso”. Sarri “tanto e duro lavoro”. Incredibile. Uno pensa “non faranno una fava”. E invece…
9) Vincenzo Salini (medico sociale dello Spezia e membro della Commissione Medica Figc) ha detto così a Radio Punto Nuovo: “Abbiamo provveduto ad effettuare la prima dose di vaccino. Due calciatori si ritengono no-vax e uno dei due è risultato positivo. Gli altri vaccinati avevano ricevuto da troppo poco tempo la prima dose per la copertura. Così si è creato un piccolo cluster”. Ecco, la vicenda Spezia spiega bene perché non vaccinarsi è, sì, una libera scelta, ma che incide sulla vita degli altri.
10) Per fortuna di tutti, non ho una decima cosa da scrivere. Anzi sì: per il bene del Napoli è bene che Insigne e De Laurentiis si facciano una bella chiacchierata. La sensazione? Troveranno un modo per andare avanti insieme.
Iniziano i Giochi, non saranno i più belli di sempre per evidenti motivi ma ci terranno grande compagnia. Facciamo tutti quanti il tifo per il popolo giapponese che deve affrontare una sfida davvero non semplice.
E forza azzurri, ovvio.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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