Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha tenuto una conferenza stampa per presentare il prossimo ritiro in Abruzzo. Di seguito tutte le sue dichiarazioni: "Ho ricevuto l'invito del Barcellona di partecipare al Trofeo Gamper, ma ho ringraziato e detto di no. Poi ho ricevuto l'invito dal Manchester United per andare lì il 5 agosto, ma c'è Gigi D'Alessio nel nostro ritiro in Abruzzo e non posso. Per me è molto importante far venire le squadre estere a Castel di Sangro a giocare al Teofilo Patini. Il quando non lo sappiamo, dovremo vedere col nuovo allenatore, ma probabilmente le amichevoli saranno nei weekend. Andremo a Castel di Sangro dal 28 luglio al 12 agosto. E in quel periodo faremo almeno tre amichevoli con squadre straniere. A tutti quelli che mi offrono del denaro per andare a giocare altrove, dico grazie ma anche no perché dobbiamo preparare al meglio la prossima stagione. La preparazione atletica è ciò che ci è più caro".
Per De Laurentiis: cosa sogna per la prossima stagione? E con chi?
"Io da oggi mi sono impegnato per verificare una lista che da 22 nomi è salita a 40 nomi. Devo cominciare a verificarne la disponibilità, se sono adatti a un 4-3-3, adatti a linea di difesa e attacco alte. E' un discorso che richiede tempo, poi bisogna capirne il carattere, bisogna capire se sono culturalmente immettibili nella cultura partenopea. Sono delle interviste che non si possono risolvere in pochissimo tempo. Poi devi dare anche la possibilità alla controparte di non accettare. La controparte deve capire cosa sta negoziando, deve capire chi ha di fronte. Deve esserci uno scambio di interesse. Il 4-3-3 deve essere quello e non può essere altro.
Per il momento non venderemo alcun calciatore, casomai integreremo qualcun altro. L'anno scorso abbiamo inaugurato un ciclo e mi auguro che possa andare avanti per anni. Adesso dobbiamo cercare di rafforzarci ancor di più in Europa. A me non ha dato molto fastidio la partita di Champions a Milano o la partita di Champions a Napoli. Mi ha dato molto fastidio la partita di campionato giocata pochi giorni prima, col Milan, persa così malamente. Quella mi ha sconcertato. Non puoi essere il Napoli, che fa quel tipo di campionato, e poi con una squadra abbordabilissima perché in Champions è uscita con l'Inter e in campionato ha fatto molti meno punti di noi. Là può esserci stata una svista arbitrale, delle sviste del VAR. E poi c'è stata la nostra pecca di sbagliare un rigore. Se noi non sbagliavamo un rigore avremmo potuto vincere 3 a non so quanto. A me ha sconvolto la partita di campionato col Milan, lì non ci ho capito più nulla. Ho pensato che non fosse più la nostra squadra. Nel mondo del calcio ci si abitua a dire 'Ci può stare', ma che ci può stare?! Stiamo scherzando?! Non ci deve stare, non ci può stare. Quella serata è forse la peggiore da me vissuta negli ultimi 18 anni. Ci sono rimasto male per la squadra, per l'allenatore, per i tifosi, per noi. Non puoi arrivare a un appuntamento così importante in campionato in quel modo. O uno la perde per non far capire nulla in vista della Champions League, e strategicamente può essere un discorso, ma non c'era bisogno di perdere 4-0. Non mi fa piacere vedere lo stadio che si svuota. Quello non fa mai piacere. Io ho visto delle partite internazionali in cui l'altra parte dello stadio si è completamente svuotata dopo la sconfitta. E' vero che io l'ho fatto a Pechino, rifiutandomi di partecipare, ma lì l'avevano fatta grossa. Il resoconto dal 2005 in poi, su quel tipo di abitudine, l'abbiamo visto e sta là, è storia.
Spero di aver inaugurato un ciclo, mi batterò per far sì che questo possa ripetersi. Poi bisogna vedere quanto si rafforzano gli altri, se ci saranno degli incidenti di percorso, visto che bastano 2-3 giocatori che si fanno male. Io sono un assertore della battaglia contro la FIFA per la Coppa d'Africa. Ho sempre detto che le date sono sbagliate, durante il campionato perché dovete togliermi 2-3-4 giocatori fondamentali? Parlo di me e anche degli altri club ovviamente, sono problemi di tutti. C'è ancora molto da lavorare con FIFA e UEFA da questo punto di vista. Ci sono delle storture. Andrebbero aperti gli Stati Generali del calcio per i prossimi cinque anni, al fine di analizzare tante storture che non fanno bene ai tifosi che poi si arrabbiano e hanno ragione".
Entro quando l'allenatore?
"Non mi pongo mai delle date. Poi c'è sempre la chimica, uno può anche sbagliarsi. Prima potrò decidere e più sarò soddisfatto di essere operativo sul piano degli orali, prima degli scritti durante i ritiri. Voi sapete che i contratti da noi si fanno seriamente, quindi poi la controparte prende tempo perché non tutti sono abituati ad essere rappresentati da degli avvocati che ragionano come noi. Dal mio punto di vista, se vogliamo essere davvero logici, vogliamo dire che il tempo limite massimo è il 27 giugno? Perché se io entro il 27 di giugno ho un allenatore pronto a sedersi con noi, dal 27 in avanti ho sedici giorni per calibrare l'organizzazione, come si deve muovere e come ci dobbiamo comportare. Se cerco un manager? Io non ho bisogno di un manager, c'è una squadra di management?".
Ci sarà anche Giuntoli?
"Lui è un direttore sportivo, ha un contratto con noi fino al 30 giugno 2024, quindi non vedo il motivo della domanda".
Tra i nomi candidati alla panchina c'è anche qualcuno che ha già allenato il Napoli?
"Ho un rapporto amicale con chi ha allenato il Napoli. Non farei del bene a nessuno a farlo ritornare, però mai dire mai".
Stasera vedrà la finale di Conference League?
"Sì, la guarderò, ma non tanto perché io sia interessato a Italiano. A Italiano ho fatto i complimenti andando a salutarlo nello spogliatoio, evitando qualcun altro, quando ci ha battuto con lo Spezia qualche anno fa al Maradona. Italiano è un bravissimo allenatore, ma è impegnato con la Fiorentina. Non è corretto andare a rompere gli equilibri in un club di amici, che la pensano come me, che fanno le battaglie con me. Poi se Italiano dovesse decidere lui di rompere gli equilibri col suo club, allora io a quel punto potrei anche prenderlo in considerazione. Ma nella mia lista di 40 nomi io non l'ho messo perché sapendo che ha un contratto... Io tra l'altro pensavo che questo fosse il suo ultimo anno, invece ho scoperto che ha un altro anno di contratto. Ora dovrò scoprire chi può sedersi al tavolo. Anche perché non ho nessuna intenzione di pagare penali, visto che venire a Napoli non è un obbligo".
Arriva un'altra domanda su Giuntoli e De Laurentiis interrompe il giornalista.
"Ma perché dobbiamo parlare del direttore sportivo? Noi siamo qui per parlare dell'Abruzzo, non per parlare del direttore sportivo o dell'allenatore. Ho già detto ciò che è. Voi siete venuti qui per partecipare a una conferenza stampa sul ritiro. Il Napoli è considerato il 17esimo club al mondo, perché si deve parlare del direttore sportivo? Una figura per quanto importante non centrale per la prossima stagione, che non sarà basata su un direttore sportivo".
In quali battaglie la Fiorentina è sua alleata?
"Non è che sono delle battaglie. Il calcio italiano è indietro di almeno dieci anni. Questo vuol dire che abbiamo molte cose da cambiare. Ma quelle cose che non andavano bene 5-10 anni fa non si possono cambiare oggi come le avremmo cambiate allora. Quando ti trovi in una Lega dove molte squadre sono proprietà di fondi, non avendo un rapporto con un proprietario presente come lo siamo noi da 18 anni, diventa una posizione complessa quella di portare avanti un discorso che sia associativo di industrie dell'intrattenimento e dello sport. Secondo me il cambiamento di rotta dei club calcistici non è mai stato percepito totalmente in Italia. Voi non ricordate, ma questa è sempre stata la mia battaglia. Quando nel '99 venni con un assegno di 120 miliardi della BNL, feci tutto un discorso sullo stadio virtuale. Non ci capì un tubo nessuno. Il giorno dopo a Via XIV Maggio vennero alcuni giornalisti importanti che mi dissero 'Che delusione ieri, pensavamo ci portasse questo o quel calciatore!'. Voltiamo pagina, andiamo al 2004, sto in vacanza a Capri e scopro che il Napoli non esiste più perché è fallito. Allora ho partecipato per comprare questo pezzo di carta per più di 30 milioni. A quel punto, prima riunione con voi giornalisti, faccio lo stesso discorso sullo stadio virtuale. Dalle scritture dei quotidiani vedo che non era qualcosa che fosse entrato nella vostra testa, pensai che non l'aveste capito. Un bel giorno vi convocai tutti, dopo la Serie A, e vi spiegai la differenza tra stadio reale e stadio virtuale, al fine di non leggere o vedere cose che mi offendono sulla vostra incapacità di capire. E da quel momento lì questo stadio virtuale è cresciuto, siamo passati ad altre televisioni, io dico da anni che dovremmo avere il nostro canale della Lega. E' chiaro però che se hai dei fondi tra gli altri club, con chi parli? Chi sono i miei compagni di rotta? La Fiorentina la pensa come me, Friedkin della Roma la pensa come me, Scaroni del Milan, che è un top manager, la pensa come me. Quindi bisogna capire chi sono quelli interessati alle vie più semplici. Io spiego che se vengono i fondi, voi dovete spiegarmi questi fondi cosa ne sanno di calcio. E cosa ne sanno di attività imprenditoriale dell'intrattenimento. In fondo il calcio è un intrattenimento, una partita di calcio non sai mai come finirà e questo crea un fascino maggiore rispetto al cinema, dove il finale lo conosci. Fare il driver di un club calcistico non è semplice, bisogna avere skills e conoscenza. Io sono un imprenditore, le mie progettualità non sono mai scriteriate. Io vengo dalla matematica, che non è un'opinione".
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