Quando il campionato è fermo o parliamo di Nazionale o troviamo altre soluzioni. L'Italia che ci fa sognare all'Europeo e ci fa spaventare per andare al prossimo Mondiale meriterebbe 50 righe di apertura. Così come quando dicevamo che i record di imbattibilità di Mancini valevano zero per le partite inutili che affrontavamo. Con avversari altrettanto inutili. Ci siamo complicati la vita ma dovremmo farcela; speriamo. Allora ne approfittiamo di questa ennesima sosta per fare un primo bilancio ma non sulle squadre bensì sugli allenatori. I voti da 10 a 0. Molti meriterebbero di stare sotto il 4 ma abbiamo dovuto fare delle scelte. Partiamo dai bravi.
Gian Piero Ventura Voto 11
Fuori classifica partirei da lui. Voto 11 per la decisione migliore presa in carriera: mi ritiro! L'ha deciso nel giorno in cui l'Italia, con la Svizzera, poteva qualificarsi definitivamente al prossimo mondiale. Tempismo perfetto.
Luciano Spalletti Voto 10
L'allenatore del Napoli sta facendo un capolavoro. Le ha vinte tutte e ne ha pareggiate solo due. E' stato un grande stratega quando con il mercato aperto ha difeso tutti i calciatori già in rosa. Li ha blindati e li ha fatti sentire importanti. Ha avuto l'intelligenza di non stravolgere il lavoro di Gattuso ma di completarlo e impreziosirlo. Può arrivare fino in fondo ma non deve iniziare a vedere fantasmi lì dove non ci sono. Tifiamo per lui. Le sue squadre giocano a calcio e ha una identità ben precisa.
Marco Baroni Voto 9
L'allenatore del Lecce è una garanzia per la categoria e Corvino ha preso la decisione migliore per la sua società. Dopo il gran lavoro di Pescara, Novara e Benevento Marco Baroni prova a regalare una promozione che meriterebbe tutto il Salento. Allenatore perfetto per far coesistere le giovani plusvalenze di Corvino e calciatori di categoria. Mister pratico e vincente. Testa bassa e pedalare per conquistare una meritata promozione in A. Strada ancora lunghissima.
Stefano Pioli Voto 8
E' cresciuto tantissimo in questi anni al Milan e anche con le assenze ha saputo dare la sua identità alla squadra. Si è evoluto tantissimo, il calcio cambia ogni 2-4 anni ma lui è rimasto al passo degli altri colleghi e si è dimostrato innovativo. Peccato per la prima punta, perché se avesse avuto un vero bomber il Milan poteva stare ancora più sù. Questa volta, però, deve arrivare fino in fondo e non fermarsi in primavera.
Vincenzo Italiano Voto 7
Non era facile sistemare la Fiorentina ma lui c'è riuscito e sta facendo un grande lavoro sul campo. La società ha indovinato il mister e per Italiano si avvicina la definitiva consacrazione dopo i capolavori di Trapani e La Spezia. Firenze non è piazza facile ma lui ha dato una vera identità alla squadra. Il caso Vlahovic lo sta gestendo bene. Bravo a ridare una seconda vita a calciatori quasi finiti. Di lui apprezziamo la spregiudicatezza. Va a prendere gli avversari alti e se la gioca con tutti. Unico modo per non prendere batoste. Squadra più alta di 20 metri e si prende anche tanti 1 vs 1.
Aurelio Andreazzoli Voto 6
Il professore non delude e si vede che capisce di calcio come pochi. L'Empoli non è ancora salvo, il Benevento dello scorso anno insegna tanto. Però la squadra toscana gioca a calcio e si sta togliendo grandi soddisfazioni. Andreazzoli avrebbe meritato altra carriera. Come Sarri è arrivato tardi in serie A ma per la sua bravura ed esperienza avrebbe potuto raccogliere il triplo. Uno dei pochi allenatori che... allena.
Giovanni Stroppa Voto 5
Il Monza si sta riprendendo ma ha buttato troppi punti. Ci si aspettava di più dal Mister che ha poche colpe se non quella di aver impiegato troppo tempo per mettere in bolla la squadra. La strada è ancora in salita e i punti persi sono tanti. La sufficienza, per ora, non la raggiunge ma siamo quasi certi che il Monza rientrerà alla grande. Obiettivo play off, difficile ormai puntare alla promozione diretta.
Josè Mourinho Voto 4
Doveva dare un altro gioco e altri risultati alla Roma. I tifosi e Totti lo difendono ma non basta. I numeri ma soprattutto le prestazioni lo condannano. Del vecchio Mou c'è poco, del Mou invecchiato c'è tanto. Non è neanche lontano parente dell'allenatore visto a Milano. I giri per la Premier e l'approdo nella Capitale ci hanno consegnato un altro allenatore. Le polemiche con gli arbitri e la ricerca del nemico è un gioco che non gli riesce più. La Roma difficilmente entrerà tra le prime 4 ma siamo a novembre ed è già entrato nella storia: 6 gol in Norvegia, 3 a Venezia e un solo punto con Lazio, Juventus, Milan e Napoli. Quando si stuferanno anche i suoi tifosi più accaniti, per la Roma sarà dura da gestire. Il ciclo portoghese non sta portando quello che si aspettavano gli americani. E non è una barzelletta.
Walter Mazzarri Voto 3
Forse ha sbagliato ad accettare ma capiamo anche che un allenatore a casa sul divano proprio non riesce a stare. Le colpe non sono sue ma soprattutto della società. Sta di fatto che ha inciso poco e da uno come lui ci aspettiamo molto di più. Pavoletti deve essere messo al centro del progetto e dell'attacco. Ha la personalità per far stare fuori i "big" che sono arrivati a fine corsa. Godin, in primis.
Eusebio Di Francesco Voto 2
Purtroppo il Verona sotto la sua gestione era imbarazzante. Zero idee e zero calcio. Tudor ha dato la scossa ma l'ha data talmente forte che ha accentuato la pessima gestione precedente. Per Di Francesco adesso si è messa male. Dopo Roma era il nuovo che avanzava. Il lavoro di Sassuolo e Roma è stato cancellato da anni orribili. Non c'è una spiegazione ma sicuramente non vorremmo essere nei suoi panni. Alla Samp poteva avere qualche alibi, a Cagliari di meno mentre a Verona la squadra, senza di lui, ha dimostrato di essere un gruppo coeso e competitivo.
Francesco Modesto Voto 1
Tra A e B il Crotone è una delle grandi delusioni. Per Modesto poteva essere la sfida della consacrazione. Si parlava benissimo delle sue idee e dei suoi allenamenti. Il Crotone l'ha aspettato ma, giustamente, non in eterno. Grande delusione nelle prestazioni e nei risultati. Il Crotone, per ora, è un flop ma Modesto non avrà la possibilità di riscattarsi. Almeno a casa sua. Forse aveva bisogno di un primo passaggio in B in una squadra con meno riflettori accesi.
Enzo Maresca Voto 0
Il più grande disastro lo stiamo assistendo a Parma. Da quando è arrivata la proprietà americana non ne ha indovinata mezza. Arriva e retrocede. Col sorriso ma retrocede. Riparte dalla B e prende Buffon, ormai a carriera ampiamente finita e fa firmare 3 anni di contratto a Maresca, figlio mai riconosciuto da Guardiola. Parma presuntuoso ma senza gioco e con una classifica imbarazzante. Maresca si salva grazie al suo triennale, altrimenti, a Parma avrebbero già cambiato. Questa squadra è figlia della confusione. La serie A resta un miraggio anche se i play off cosi lunghi lasciano speranze almeno fino ad aprile. Qui, però, la situazione è davvero critica.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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