"C'è una possibilità che l'Italia venga ripescata ai Mondiali di Qatar 2022 ed è una possibilità molto più concreta di quello che si pensi". Così Franco Chimenti, dirigente di lungo corso dello sport italiano, ma anche del calcio - oggi è presidente di Federgolf, nel 1986 ha guidato per un breve periodo la Lazio - ha riacceso le speranze di milioni di tifosi, bruciati dalla delusione di Palermo contro la Macedonia del Nord. Chimenti, nel corso dell'intervista, ha anche fatto riferimento a una "regola Fifa che parla di ripescaggi e parla della squadra più in alto nel ranking". In realtà, le cose non stanno esattamente così, e il ripescaggio dell'Italia rimane una possibilità molto lontana dal potersi davvero verificare. Vediamo perché.
Perché si parla del possibile ripescaggio dell'Italia. L'ipotesi, o meglio il sogno, era già d'attualità all'indomani della clamorosa sconfitta del Barbera. All'epoca - si era a fine marzo - la nazione che avrebbe dovuto "farci posto" era l'Iran, sotto l'occhio dei riflettori per aver vietato l'ingresso allo stadio a circa duemila donne, regolarmente in possesso dei biglietti, in occasione della sfida contro il Libano. I successivi sviluppi (l'Iran andrà ai Mondiali e dello scenario contrario non si parla neanche più) dimostrano di per sé quanto sia improbabile e complicato - la Russia è un caso a parte - che la FIFA possa effettivamente estromettere una nazionale dai Mondiali.
Oggi il caso è l'Ecuador. Superata la questione Iran, negli ultimi giorni l'oggetto delle speranze di chi in Qatar non andrà è diventato l'Ecuador. La nazionale sudamericana, che ha chiuso al quarto posto il girone di qualificazioni, ha infatti schierato in otto partite Byron Castillo, difensore classe '98 del Barcelona SC. Il problema? Secondo il Cile, che ha presentato denuncia alla FIFA, il giocatore sarebbe nato in Colombia e non avrebbe cittadinanza ecuadoriana. Zurigo ha aperto un'inchiesta disciplinare sui fatti e in questo caso, se sarà accertata una violazione delle regole, una sanzione è molto probabile. Difficile, però, che la FIFA opti per l'esclusione dell'Ecuador dai Mondiali: l'ipotesi più accreditata, oltre all'inevitabile squalifica per Castillo, porta a una penalizzazione per la selezione di Quito nelle qualificazioni ai prossimi Mondiali del 2026.
E le speranze dell'Italia? Chiarito come e perché l'estromissione di una nazionale qualificata a Qatar 2022 sia a oggi uno scenario tutto da dimostrare, veniamo agli azzurri. Chimenti, si diceva in apertura, ha parlato di una regola che, in caso di esclusione, darebbe priorità alla nazionale più in alto nel ranking. Il punto è che questa regola non esiste. L'unica norma a cui fare riferimento è quella contenuta al punto 6 del regolamento FIFA sulla Coppa del Mondo, consultabile a questo indirizzo. È rubricata "sostituzione" e, in maniera molto laconica, recita: "Se una qualsiasi associazione (nazionale, ndr) si ritira o viene esclusa dalla competizione, la FIFA deciderà in merito a sua esclusiva discrezione e intraprenderà qualsiasi azione si ritenga necessario". In altri termini: il piazzamento nel ranking non avrebbe alcun peso sulla decisione di Zurigo. Anzi, per ragioni geopolitiche è molto più credibile che, se davvero dovesse escludere l'Ecuador, la FIFA assegnerebbe il suo posto a una delle nazionali sudamericane non qualificate, come la Colombia o lo stesso Cile, se non il Perù che a breve si giocherà i Mondiali contro Emirati Arabi Uniti o Australia. Per quanto riguarda l'Italia, in conclusione, difficile sperarci davvero.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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