Alexandre Pato è svincolato da quasi cinque mesi. E' senza contratto dallo scorso 19 agosto, quando decise di porre fine alla sua seconda avventura al San Paolo. Un'avventura decisamente meno fortunata della prima, che coincise col suo rilancio in patria un anno dopo il suo rientro dall'Italia. Ad acquistarlo dal Milan nel 2013 fu infatti in Corinthians, ma è nel tricolor paulista che Pato - nel 2014 e nel 2015 - s'è guadagnato la seconda chiamata dall'Europa. Tredici gol il primo anno, il doppio nel secondo. Una stagione eccellente che convinse il Chelsea a puntare su di lui e il Villarreal - fallita l'avventura coi blues, due gare e un gol - ad acquistarlo a titolo definitivo nel gennaio 2016 con un contratto di quattro anni.
Pato ha poi vestito la maglia del sottomarino giallo solo per pochi mesi. Non perché in Spagna abbia fatto male come in Inghilterra - sei gol e cinque assist vincenti in circa 1600 minuti giocati - ma perché nel gennaio 2017 arrivò un'offerta irrinunciabile. Sia per il Villarreal che per il giocatore. Era il periodo in cui la Cina investiva in maniera massiccia in Europa. Sui club, sugli allenatori e sui giocatori. Al Villarreal furono offerti 18 milioni di euro, per Pato il Tianjin Quanjian mise sul piatto un triennale da sei milioni di euro netti a stagione. Un trasferimento che conveniva a tutti, e che Pato accettò. Consapevole che farlo a 27 anni avrebbe voluto dire mettere un freno alle ambizioni sportive.
L'avventura cinese, avara di successi, non è andata male. Pato è rimasto a Tientsin due anni e ha realizzato 15 gol nel primo e altrettanti nel secondo campionato disputato. Per un totale, coppe comprese, di 36 reti. Al termine della seconda stagione, la saudade prese il sopravvento e Pato nel marzo 2019 decise di risolvere il suo contratto per tornare in patria un paio di settimane dopo, in quel San Paolo dove ha giocato fino allo scorso agosto.
Pato nella parte finale della sua avventura al Milan è stato tormentato dagli infortuni. E le sue precarie condizioni fisiche hanno fortemente limitato l'exploit di un attaccante che appena arrivato in Italia sembrava destinato a diventare uno dei migliori attaccanti al mondo.
Però questa nomea di calciatore fisicamente 'precario' l'ha penalizzato oltremodo, oltre i reali fatti. Perché negli ultimi anni Pato è regolarmente sceso in campo, qualche piccolo problema qua e là, ma nulla che l'abbia costretto a restare fermo per diversi mesi.
Ecco perché lo stesso centravanti brasiliano, nel corso del botta e risposta con la 'Gazzetta dello Sport', ci ha tenuto a precisare che a 31 anni è ancora in ottime condizioni: "Il mio fisico è a posto, sto bene, e la mia testa è diversa rispetto a quando mi avevate conosciuto".
Tornando quindi al dilemma iniziale, la verità è probabilmente nel mezzo: Pato non è e non sarà più l'attaccante visto al Milan prima che gli infortuni prendessero il sopravvento. Ma non è nemmeno un giocatore finito, e a 31 anni potrebbe far comodo ancora a molte società. Anche in Serie A.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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